Dopo la laurea in Psicologia, ho intrapreso un percorso di formazione che mi ha portata ad approfondire il valore dell’autenticità e della coerenza interiore come basi del benessere psicologico.
Nel corso della mia esperienza professionale ho lavorato nel mio studio privato, occupandomi di psicoterapia individuale e di formazione, e ho collaborato con enti e aziende in progetti formativi. Questo mi ha permesso di incontrare tante persone diverse, ascoltare le loro storie e accompagnarle in momenti di cambiamento e crescita.
Credo che la psicoterapia sia prima di tutto un incontro autentico, un luogo sicuro in cui fermarsi, ascoltarsi e scoprire nuove risorse. Per me essere terapeuta significa portare nella relazione non solo competenze professionali, ma anche presenza, coerenza e umanità.
Oggi mi dedico in particolare ad accompagnare donne che sentono il desiderio di riscoprirsi, che non vogliono solo “stare meglio”, ma ritrovare il proprio senso, la propria voce e il coraggio di vivere in sintonia con i propri valori. Non si tratta di diventare qualcun’altra, ma di tornare a essere più profondamente sé stesse.
Nel percorso che propongo, lavoro insieme alle persone per fissare obiettivi chiari e concreti, fornendo strumenti pratici da integrare nella quotidianità: dalla gestione dello stress, alla capacità di prendere decisioni, fino allo sviluppo di una maggiore consapevolezza di sé. Ogni passo diventa parte di un viaggio interiore che porta a vivere con più autenticità, sicurezza e libertà.
Il mio messaggio è semplice: non siamo qui per adattarci, ma per fiorire.
Nel corso della mia carriera ho avuto l’onore di accompagnare numerose persone nel loro cammino verso una maggiore consapevolezza di sé e una vita più autentica.
“La realizzazione di sé attraverso il racconto evolutivo e la mappa trasformativa” nasce dal mio desiderio di offrire alle donne uno spazio di ascolto profondo e di esplorazione, in cui possano scoprire e realizzare un progetto di vita che rispecchi davvero ciò che sentono dentro. Troppe volte ci lasciamo bloccare dalla paura di non essere all’altezza o dal timore di fallire, e in questo modo finiamo per mettere da parte i nostri sogni e desideri.
Il mio percorso si basa su due strumenti fondamentali: il racconto evolutivo e la mappa trasformativa. Attraverso il primo, invito le donne a riconoscere la propria storia, le proprie risorse, potenzialità e valori, costruendo un racconto di sé che sia consapevole e potenziante. La mappa trasformativa, invece, è uno strumento pratico che permette di comprendere come la rappresentazione che abbiamo della realtà sia solo un riflesso parziale e soggettivo di essa.
Questa consapevolezza è fondamentale per aiutare le donne a riorientare la propria visione di sé, a riconoscere nuove opportunità, e a sentirsi più fiduciose e in contatto con le proprie risorse interiori. La mappa le aiuta anche a tracciare un cammino chiaro e concreto verso i propri obiettivi, trasformando paure e incertezze in fiducia e realizzazione.
Grazie a questo approccio, in tempi relativamente brevi, è possibile sentirsi più in sintonia con se stesse, più sicure delle proprie capacità e, soprattutto, più libere di vivere una vita in armonia con i propri valori e desideri profondi.
Il mio lavoro è radicato nell’approccio della Gestalt, che pone al centro l’importanza del “qui e ora”, l’autenticità dell’esperienza e il contatto con le proprie emozioni. Credo fortemente che ogni donna abbia dentro di sé le risorse per vivere una vita piena e soddisfacente, e il mio compito è semplicemente quello di aiutarla a riscoprirle e a valorizzarle.
Ti invito a intraprendere questo viaggio verso la tua realizzazione personale, affinché tu possa vivere la vita che senti davvero tua, libera da timori o insicurezze che ti bloccano.
Email: [email protected]
Numero di telefono: 347 05 05 111
Studio: Via Giuseppe Giusti, 3, 34135 Trieste, TS, Italia
Orari: Da Lunedì a Venerdì dalle 09:00 alle 18:00
Donna ha vissuto per trent’anni accanto a un compagno distante, un uomo che non la rispetta e che con le sue parole gelide e la sua indifferenza l’ha spinta a sentirsi invisibile, priva di valore. È una donna che ha imparato a sopportare, a mettere da parte i suoi sogni e la sua dignità per mantenere in piedi, ogni giorno, una relazione che la consuma.
Oltre a questo, il figlio adulto sembra vedere Donna solo come un bancomat senza fondo, una fonte inesauribile di denaro, chiede senza sosta facendola sentire indispensabile solo per i suoi bisogni materiali. Donna continua a sacrificarsi per un figlio ormai adulto, dipendente dai suoi soldi per ogni esigenza, persino per i capricci più futili. Lei teme che, se smettesse di dargli ciò che chiede, lo perderebbe. E con lui, forse, perderebbe anche l’ultima parvenza di legame umano.
Ma non è finita qui: Donna si sente tagliata fuori dalla sua famiglia d’origine, un gruppo compatto che l’ha sempre esclusa, in particolare suo padre, che ha nutrito una preferenza palese per i suoi fratelli. Donna è cresciuta in un mondo dove non è mai stata al centro, sempre ai margini, come un pezzo che non si incastra mai nel puzzle familiare. Questo isolamento l’ha segnata, portandola a temere ogni giudizio e ogni sguardo critico, soprattutto quello del suo compagno e dei familiari.
Nonostante tutto, Donna lavora nella sanità, un ambito che le regala qualche momento di soddisfazione, anche se non basta a colmare il vuoto che sente dentro. E anche lì, sotto la superficie, si nasconde un sogno mai realizzato: il desiderio di riprendere in mano gli studi abbandonati tanti anni fa. Vorrebbe fare di più, crescere professionalmente, sentirsi finalmente capace di qualcosa di grande.
Il vero problema è che Donna sta vivendo una vita costruita attorno alle necessità altrui. Il compagno, il figlio, la famiglia: sono loro il centro delle sue giornate, mentre i suoi desideri e i suoi bisogni rimangono soffocati.
Persino il desiderio di riprendere gli studi, un sogno mai dimenticato, è stato messo da parte.
È una dinamica comune a molte donne, che finiscono per sentirsi schiacciate dalla paura del giudizio o dall’ansia di deludere chi le circonda.
Donna si è dimenticata di se stessa. Continuare a cedere ai ricatti emotivi del figlio e tollerare l’indifferenza del compagno non fa che peggiorare la sua condizione. Eppure, molte donne come lei, pur comprendendo che è importante cambiare, non trovano il coraggio di farlo.
La svolta è arrivata quando Donna ha deciso di riprendere gli studi. Non è stato solo un gesto simbolico, ma un atto di resistenza contro anni di rinunce. In quel momento, ha iniziato a proteggere la sua luce, schermandola dal vento delle aspettative altrui.
Iscriversi all’Università ha dato a Donna una nuova prospettiva. Ha cominciato a stabilire confini con il figlio, spiegandogli che il suo amore non dipendeva dal denaro. Ha iniziato a pretendere rispetto dal compagno e a creare spazi per sé.
Immagina una candela accesa in una stanza ventosa. Per quanto arda intensamente, il vento la spegne ogni volta. Così era la vita di Donna: ogni sforzo per brillare veniva vanificato da ciò che la circondava e lei era incapace di proteggere la sua fiamma.
Donna si è trasformata come una candela che finalmente trova riparo. Una volta protetta dal vento, la sua luce ha smesso di tremare e ha iniziato a illuminare il suo mondo. Con ogni passo verso i suoi obiettivi, si è sentita più forte, più capace.
Non è solo una questione di studi o relazioni. È la scoperta che la sua vita può essere piena, autentica, e centrata sui suoi bisogni.
Nel momento in cui Donna ha spostato il focus su di sé, ha iniziato a trasformare le sue relazioni. Ha trovato il coraggio di cambiare quando ha deciso di iscriversi all’Università per riprendere gli studi. Questo gesto non è stato solo un passo verso la crescita professionale, ma un messaggio potente a se stessa: “Merito di investire su di me.”
Riprendere gli studi ha significato rompere il ciclo delle richieste incessanti e dei sacrifici continui. Ha iniziato a dire di “no” al superfluo e a dare priorità a ciò che la faceva sentire viva.
Ha stabilito nuovi confini con il figlio, chiarendo che il suo affetto non dipendeva più dalla disponibilità economica. Ha affrontato il compagno, chiedendo rispetto. E, cosa più importante, ha iniziato a costruire nuove connessioni positive, trovando supporto e stimoli in persone che la incoraggiavano a crescere.
Nella situazione di Donna, ciò che ha funzionato è stato spostare l’attenzione dalle richieste degli altri ai propri bisogni autentici. La sua iscrizione all’Università è stata il primo passo per costruire un nuovo senso di valore e rispetto per se stessa.
Se ti riconosci nella storia di Donna, ecco alcuni passi che potrebbero aiutarti a riscoprire il tuo valore e a vivere una vita più piena e autentica:
Riconosci il problema: ammettere che qualcosa non va è il primo passo verso il cambiamento. Non negare i tuoi bisogni per far piacere agli altri.
Prendi decisioni coraggiose: come Donna, scegli di fare qualcosa per te stessa, che sia tornare a studiare, cambiare lavoro o migliorare il rapporto con te stessa. Anche un piccolo passo può fare la differenza.
Impara a dire “no”: non è egoismo, ma una forma di rispetto verso te stessa. Non devi sempre accontentare chi ti circonda.
Cerca nuove connessioni: come ha fatto Donna, apriti a nuove persone che possano sostenerti e valorizzarti.
Fidati delle tue capacità: i risultati, anche piccoli, ti mostreranno che sei più forte di quanto pensi.
La vita di Donna non è cambiata dall’oggi al domani, ma è iniziata con una semplice decisione: scegliere se stessa. Tu puoi fare lo stesso. Rifletti: quale piccolo passo puoi compiere oggi per avvicinarti alla vita che desideri?
Applicando queste riflessioni, potrai scoprire nuove prospettive su di te e sui tuoi desideri. Raccontami come ti senti leggendo questa storia. Puoi descrivere la tua situazione come una metafora? “Quando sto così, è come se…” Ogni tua parola può ispirare il prossimo passo di questo viaggio. . 🌱
Con affetto,
Barbara
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